La Passione di San Vittore e il miracolo di Sant’Ambrogio

di Fabrizio Ravelli

L’altra sera in Sant’Ambrogio abbiamo assistito a un piccolo miracolo, orchestrato da quel satanasso di Paolo Foschini (grazie!). Un concerto, anzi un oratorio come ha spiegato lui pregando di non applaudire fino alla fine, che teneva insieme realtà differenti che per lo più non si erano mai incontrate e che (dixit sempre Paolo) non avevano mai provato tutte insieme.

la passione

La Passione, oratorio laico-spirituale, martirio e morte di Gesù Cristo, sofferenza e speranza di chi è detenuto, gli ospiti della nostra Nave. Intanto, i testi che sono stati letti dagli attori del Macrò Maudit Teater: brani del Vangelo alternati a scritti dei marinai. Diciamo subito una cosa: stavano insieme benissimo, tanto da sembrare una sola voce. Il Vangelo ogni tanto bisognerebbe tornare a leggerlo, perché il racconto della Passione è straordinario, emozionante, unico. Gli scritti degli ospiti della Nave, con molta sobrietà e rispetto, narravano dolori contemporanei e vivi.

E poi la musica. C’erano gli orchestrali della Fenice di Venezia, dell’Orchestra Antiqua Estensis, del CPM Music Institute di Franco Mussida, con lui alla chitarra. C’erano il coro della Scala e quello della Fenice, il M.° Ulisse Trabacchin alle tastiere. C’era il coro della Nave, ovviamente. Ben 23 pazienti del reparto avevano ottenuto il permesso di uscita (record, un ringraziamento va fatto ai magistrati che hanno concesso l’autorizzazione). Con loro cantavano staff e volontari assieme agli ex detenuti pazienti del SerD territoriale, quelli del Coro Amici della Nave.

Programma musicale molto vario, secondo i dettami del direttore Foschini: dalla classica a Gaber, a Battiato, al rap. Sono stati tutti bravissimi.

I marinai, prima del concerto e a partire dal pomeriggio, hanno potuto incontrare i familiari, l’oratorio di Sant’Ambrogio si è affollato di mogli, figli, madri, e si sa che questo mescolarsi tutti insieme, mangiare qualcosa e conoscersi come nella vita normale di fuori è sempre la cosa più importante. Infine, l’importanza del luogo.

Non c’è posto più bello di Sant’Ambrogio, a Milano, quel rigore accogliente mette sempre una grande emozione addosso. Serata eccezionale, chiesa strapiena e posti esauriti, infiniti applausi dalle autorità (direttore Siciliano, prefetto Saccone, garante Maisto, dirigenza Asst Santi Paolo e Carlo) fino all’ultimo appassionato.

Che si sa, la Passione fa miracoli.