Allo storico Hotel Excelsior del Lido di Venezia, sede di gran parte degli avvenimenti della Mostra del cinema, si respira un’aria di mondanità, le gente si assiepa per assistere all’arrivo dei motoscafi con i divi del cinema, i fotografi impazzano, si aggirano donne bellissime in abito da sera già all’ora della colazione, attori famosi da tutto il mondo tentano di sfuggire all’assedio dei giornalisti.
Insomma, un posto un po’ particolare per parlare della Nave di San Vittore o del Refettorio Ambrosiano della Caritas.
È successo, invece, giovedì scorso e bisogna dire che l’occasione ha pure avuto successo.
Si presentava il docufilm Exit di Stefano Sgarella, che racconta appunto queste esperienze milanesi: il coro della Nave, il refettorio che la Caritas ha creato nella parrocchia di Greco, due esperienze che vogliono mettere la bellezza al centro dell’assistenza ai più deboli. Al dibattito ha partecipato in collegamento video la ministra della Giustizia Marta Cartabia, e diciamo pure che è stato parecchio emozionante sentirle dire che la sua visita a San Vittore ( e alla Nave in particolare) è stata una specie di spartiacque, un’esperienza che segna un prima e un dopo nella sua vita, personale e professionale.
Hanno preso la parola anche Gherardo Colombo, ex-magistrato e da molti anni volontario a San Vittore, Luciano Gualzetti direttore della Caritas ambrosiana, la giornalista e scrittrice Daria Bignardi, il direttore di San Vittore Giacinto Siciliano. Da Milano era arrivato anche Luigi Pagano, storico capo del carcere milanese e co-fondatore della Nave. Lo staff della Nave era presente al completo (elegantissime le signore), e c’erano anche Khalid e Stefano, due ex-marinai ora al lavoro in comunità.
Fra divi del cinema, signore in abito da sera e fotografi, è stato bello discutere di luoghi, come il carcere e la mensa per i disagiati, che non hanno niente di divistico e dove l’abito di gala è escluso.